Quasi tutti penso conosciamo la Camomilla, alzi la mano chi non ha mai bevuto il suo infuso dorato. La utilizziamo come calmante e rilassante, ma ho tante altre proprietà che forse non conosci. Scoprile insieme alla Dottoressa Cristina Fanni.

Chamomilla matricaria L.

Famiglia: Asteraceae (Compositae)

Parti Utilizzate: Capolini

 

Descrizione e origine della camomilla

camomillaPianta erbacea annuale, alta fino a 40 centimetri, a fusto eretto e ramificato con foglie bipennatosette e fiori raccolti a formare capolini dal lungo peduncolo. Alla periferia del capolino ci sono i fiori femminili bianchi e ligulati, mentre al centro si trovano quelli tubulosi di colore giallo. La Camomilla cresce spontanea in tutto il continente europeo, si trova comunemente nei luoghi erbosi, lungo le strade campestri e le siepi e fiorisce da Maggio a Settembre.

 

Principi attivi di riferimento della camomilla

I capolini della  camomilla contengono un olio essenziale (0,5-1,5%) costituito principalmente da camazulene e alfa-bisabololo; derivati flavonici quali apigenina-7-glucoside (0,5% circa), cumarine (erniarina e umbelliferone), acidi fenolici e polisaccaridi (fino al 10%).

 

Attività principali della camomilla

La camomilla ha attività antinfiammatoria, antispasmodica, antimicrobica, antiulcerogenica, cicatrizzante e blandamente sedativa.

 

Uso della camomilla

camomilla infusoTradizionalmente utilizzata come blando sedativo la camomilla è indicata nel trattamento sintomatico dei disturbi gastrointestinali quali spasmi minori, distensione epigastrica, flatulenza ed eruttazione. Esternamente si può utilizzare nelle lievi infiammazioni ed irritazioni cutanee e della mucosa, comprese cavità orale e gengive (colluttori), tratto respiratorio (inalazioni) e aree genitali e anali (bagni e unguenti).

 

Note

Ipersensibilità ad altre piante della famigli adelle Compositae (Asteraceae).

 

La camomilla non è solo “pianta della buona notte”

15952La camomilla è forse la pianta officinale più presente nella dispensa delle nostre case: il suo infuso profumato e fumante è così legato ai nostri ricordi serali da farcela considerare per antonomasia “pianta della buona notte”. Ma tanto è antica e familiare che non ci rendiamo conto della sua importanza come pianta officinale. Nel Papiro di Ebers (ca. 1550 a.C.) è documentato il suo uso fin dai tempi degli Egizi, viene descritta costantemente negli antichi erbari, è stata utilizzata da Ippocrate, Dioscoride, Galeno, Paracelso e così via, sino ai nostri giorni. In realtà la è importante per le proprietà antiinfiammatorie ed antispastiche esercitate sull’apparato digerente, e queste unite a quella di conciliare il sonno, ne fanno un rimedio prezioso anche per l’infanzia. Spesso infatti sono proprio disturbi come le piccole coliche, così frequenti in tutti i bambini, ad impedire un buon sonno. Sempre per l’azione antiinfiammatoria e lenitiva i preparati a base di Camomilla vengono anche molto utilizzati nell’uso esterno, in modo particolare nei casi di lievi infiammmazioni e irritazioni cutanee (come alcune forme di dermatiti comuni) e della mucosa, comprese cavità orale e gengive e il tratto respiratorio (inalazione). I composti responsabili dell’attività farmacologica della Camomilla sono concentrati nel capolino, comunemente definito fiore della camomilla. In realtà questo è una infiorescenza che raccoglie i due fiori veri della Camomilla: i fiori tubulari gialli che formano il ricettacolo dalla caratteristica forma conica e i fiori bianchi ligulati (ligule) che sono posizionati verso l’esterno dell’infiorescenza e costituiscono i cosidetti petali. Nel capolino le sostanze attive hanno una particolare distribuzione. L’olio essenziale ricco in α-bisabololo, sesquiterpeni ciclici eterei, oltre a cumarine, esteri e azulene che si forma dalla decomposizione della matricina durante il processo di estrazione (distillazione in corrente di vapore) e che dona all’olio una colorazione blu è contenuto nell’intero capolino e in modo particolare nei fiori tubulari gialli, mentre le ligule sono la porzione del capolino più ricca in flavonoidi (apigenina, luteolina). Separando le ligule dal resto del capolino si possono ottenere quindi estratti particolarmente ricchi in flavonoidi e caratterizzati da un elevato profilo di sicurezza.

Fonte articolo http://www.conoscerelepiantemedicinali.it/indice_delle_piante.html

 

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