Farmacia Fanni nella storia – Dottor Nino Fanni

 

La farmacia villacidrese nasce nel 1915 ad opera di Luigi Mancosu che, pur non essendo laureato, data la normativa vigente, può esercitare egualmente.

Sita in via Roma, al centro del paese, la farmacia si presenta piuttosto modesta: scaffali in legno vetrati, grandi cassetti col pomello, banchetto per la vendita ed un minuscolo laboratorio nel quale, utilizzando le materie prime (sale inglese, olio di ricino, vaselina, saccarosio ecc. ) acquistate in grandi contenitori di legno, vetro e ceramica, il signor Mancosu provvede a confezionare preparati usuali, quali sciroppo, pillole e pomate.

Vi si  acquistano anche le sanguisughe per i salassi, mentre le fattucchiere (allora molto diffuse a Villacidro) comprano le penne di civetta delle quali si servono per i loro sortilegi.

foto2 (1)Il salto di qualità si compie nel 1928, quando la farmacia diventa proprietà del dr. Nino Fanni, un giovane guspinese laureato all’Università di Cagliari che proviene da una famiglia impegnata in campo commerciale. Il dott. Giovanni Fanni (comunemente chiamato NINO), nasce a Guspini il 17 ottobre 1902, si laurea in Chimica e Farmacia presso la Regia Università di Cagliari l’otto luglio 1927 e sempre nel 1927 ottenne l’abilitazione alla professione presso l’ Università di Padova. Il 15 gennaio del 1928 ottenne l’iscrizione al n. 160 dell’Albo dei Farmacisti della Provincia di Cagliari. Nino è un uomo riservato,ma roso dal tarlo dell’ ambizione che lo stimola a perseguire l’ammodernamento della farmacia. L’Ottocento si allontana a grandi passi ed a grandi passi ci s’incammina nel Novecento che introduce in tutte le branche sostanziali novità cui il giovane Nino guarda con grande attenzione.

Così a partire dal 1935, quando la farmacia occupa, sempre in via Roma, un locale più ampio il titolare opera una radicale trasformazione rivolta a migliorare le attrezzature ed il laboratorio. Automaticamente, scompaiono gli articoli legati alla superstizione (le penne di civetta finiscono nel dimenticatoio) e s’inaugura un’attività che ha come motivo conduttore la scientificità.

 

L’arredamento rilevato dal signor Mancosu può andar bene per un negozietto di merci varie, ma risulta inadeguato rispetto alle esigenze del periodo: Nino non ci pensa due volte ed acquista nuovi mobili, a cominciare dal banco di vendita; i vecchi scaffali e cassetti vengono trasferiti all’interno. Il maggior avanzamento si registra però nel laboratorio dove la parte galenica, ereditata da Mancosu, risulta affiancata dalle apparecchiature indispensabili per effettuare complessi procedimenti chimicie preparazioni galeniche. Insomma, l’empirismo lascia posto alla scienza veicolata dalla preparazione universitaria del dr. Fanni. Grazie ai continui acquisti, il laboratorio prende consistenza giorno dopo giorno e si dota di una struttura che per l’ epoca è decisamente rispettabile.

farmamuseo02_d0Purtroppo un attentato dinamitardo avvenuto nell’immediato dopo guerra distrusse gran parte delle preziose attrezzature. L’attentato se può in parte essere spiegato con il clima politico di quegli anni, e infatti non fu l’unico che fu posto in essere in quel periodo a Villacidro, non fu mai capito completamente neanche dall’ interessato che, pur non essendosi mai dichiarato pubblicamente antifascista , certamente in più di un’occasione aveva dimostrato la sua insofferenza verso il regime. Semmai alcuni gruppi politici temevano il suo impegno nella vita politica non solo come antifascista ma anche come anticomunista. Dall’esplosione furono distrutti anche alcuni dei volumi che erano gelosamente custoditi nello studio. Dopo i terribili bombardamenti di Cagliari del febbraio 1943, il dott. Fanni, per un certo periodo, ebbe come socio il dott. Umberto Schlich di Cagliari (marito della signora Lina Mancosu) sfollato a Villacidro con la famiglia. E ciò, non solo consentì al dott. Schlich di poter vendere le merci che ormai non poteva più vendere a Cagliari ma fece anche sì che la farmacia di Villacidro divenisse la più fornita di tutto il circondario.

È da ricordare anche il suo impegno per l’apertura a Villacidro del liceo classico.

Il dr. Fanni muore nel 1988, a Villacidro da alcuni anni esiste una strada che porta il suo nome.

Il murales che da poche settimane abbellisce il cortile della farmacia, è un omaggio alla sua figura e un voler ripercorrere quello che è stata la nostra cittadina e ricordare le persone che per essa sono state importanti.

La farmacia passa nelle mani del figlio – il dr. Ignazio – che la trasferisce in un altro stabile di via Roma, decisamente più spazioso e con un’articolazione interna studiata tenendo conto della destinazione finale.

libri_antichiPeraltro, il nuovo titolare non elimina ciò che rimane del passato. I vecchi strumenti, considerati al pari di preziosi reperti archeologici, vengono custoditi con amorosa sollecitudine in quanto ricordo diretto del dr. Nino e documento culturale. Il dr. Ignazio, anzi, va avanti e, mettendo mano al portafoglio, crea una minibiblioteca specializzata in antiche pubblicazioni di farmacopea.

Citiamo alcuni titoli:

“I discorsi di Pietro Mattioli” (Venezia 1563);

“Ricettario fiorentino” (Firenze 1567);

“De secretis mulierum” di Alberto Magno (Venezia 1508);

“Della materia medicinale di Dioscoride Pedanio” (Firenze 1547);

“De conservanda bona valetudine (Venezia 1607).

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