Le spezie oltre che in cucina anche in farmacia

Abitualmente sono considerate un condimento, utili per aromatizzare e migliorare il gusto dei nostri alimenti, ma non solo, anche per favorirne la gradevolezza con i colori e gli aromi, la digeribilità e quindi il loro assorbimento. In passato ci si è concentrati  sul ruolo pro-digestivo delle spezie, oggi invece possiamo dire che qualcosa è cambiato.

Le spezie vengono utilizzate

  • come tali in cucina e gastronomia, a livello domestico e industriale
  • nei vari sistemi di cura tradizionale come la medicina ayurvedica e cinese, che riguardano milioni di persone
  • materie prime per la produzione di prodotti salutistici e erboristici, cosmetici e dispositivi medici
  • sostanze utili alla ricerca clinica per lo sviluppo di nuovi farmaci e/o terapie integrative

pexels-photo-277253La tradizione ci consente di sfruttare da sempre i frutti del Coriandolo, del Cumino e del Finocchio per tisane “carminative” e digestive, o spezie come Zenzero, Chiodi di Garofano o la Cannella per tisane riscaldanti ottime nel periodo invernale. Ma la vera magia e il potere delle spezie risiede nella grande ricchezza di composti (ancora non del tutto noti da un punto di vista biochimico e funzionale), in grado in alcuni casi di prevenire e curare molte patologie. Il loro potere complesso e sofisticato, diventa sempre più interessante in fitoterapia, proprio perché è legato alla presenza contemporanea di più composti responsabili di un’azione biologica specifica.

Sia la medicina popolare che la tradizione erboristica usano il rizoma della Curcuma, come coleretico e colagogo riferito alla curcumina che vanta anche proprietà antinfiammatorie, dimostrate sperimentalmente in pazienti affetti da artrite, proprietà antiossidanti e immunostimolanti.

Il rizoma di Zenzero ha invece proprietà procinetiche, stimolando all’interno dell’apparato digerente i normali movimenti peristaltici dello stomaco e dell’intestino, esplicando anche un effetto antinausea e antivomito. Inoltre, studi recenti hanno confermato i suoi effetti antinfiammatori, riducendo l’infiammazione e il dolore nelle malatttie reumatiche e nella cefalea.

Oltre al frutto del Peperoncino dal quale si ricava la capsaicina, già registrata come medicinale ad attività antinevralgica, e agli stimmi di Zafferano sui quali esistono interessanti studi relativi alle loro proprietà antidepressive, un fronte nuovo si sta aprendo nello studio dell’attività antibiotica degli oli essenziali estratti da alcune specie mediterranee come il Timo e l‘Origano.

Queste due piante contengono una complessa miscela di sostanze che si sta rivelando importante proprio nella lotta alle infezioni batteriche resistenti a numerosi antibiotici.

Per cui possiamo sicuramente affermare… Evviva le spezie, oltre la cucina.

LEGGI ANCHE

http://www.farmaciafanni.it/curcuma-zenzero-due-aiuti-dalla-natura/