Parliamo di acqua tanto semplice ma indispensabile

Povere di sodio, light, oligominerali, dure, leggere… girando al supermercato, la scelta dell’acqua sembra un affare da scienziati. In realtà si assomigliano tutte un po’ e non esiste quella che ti cambierà la vita, per esempio curandoti magicamente la cellulite!

La differenza fondamentale tra le varie acque sta nel contenuto di sali minerali, il “residuo fisso”; 500 mg per litro è lo spartiacque che divide le oligominerali dalle mineralizzate. A torto si crede che il residuo fisso sia correlato alla formazione di calcoli renali, le acque mineralizzate aiutano invece a eliminare i minerali in eccesso. Anche il sodio, spesso demonizzato, è un elemento assolutamente normale all’interno di questo fondamentale liquido, inizia a essere dannoso dopo i 200mg/l.

Il “bevitore” per il quale è di primaria importanza la scelta dell’acqua è il neonato. Nel biberon si dovrebbero alternare acque oligominerali a quelle più ricche, in modo da equilibrare leggerezza e nutrimento.

ACQUAPOTABILE600.jpgUn terzo degli italiani è convinto che l’acqua che si compra sia più buona e più salutare di quella che esce dal rubinetto. Una convinzione errata. In Italia, fatte salve alcune eccezioni, l’acqua del rubinetto ha un buon sapore ed è sicura da un punto di vista igenico e infine è ecologica. Subisce controlli costanti e spesso deve rispondere a requisiti di qualità molto più severi rispetto a quella imbottigliata e tra l’altro è circa 500 volte meno cara di quella del supermercato. Basta pensare che in un anno per la sola produzione di bottiglie vengono impiegate 350 mila tonnellate di petrolio con emissione di 910 mila tonnellate di anidride carbonica, senza considerare la fase di trasporto.

Meglio naturale o frizzante? L’acqua con le bolle è semplicemente un’acqua naturale a cui è stata aggiunta anidride carbonica (che non ha effetti né positivi né negativi), mentre quella a effervescenza naturale sgorga già frizzante dalla sorgente. La differenza è appunto nel gusto, in quanto le bollicine danno a molti una sensazione piacevole e fresca al palato e sembrano più gustose perché stimolano le papille gustative. Non è vero che l’acqua frizzante possa causare una diminuzione dell’appetito, l’anidride carbonica può aiutare le persone con digestione lenta, dal momento che funge da stimolante per la produzione di acido cloridrico. Senza contare che permette una migliore conservazione dell’acqua in bottiglia. Ci sono casi particolari in cui è meglio farne a meno, come in presenza di reflusso gastroesofageo, gastrite e ernia iatale, ma per il resto non ci sono motivi per non concedersi qualche bollicina in più.

bere acqua

L’acqua assunta durante i pasti favorisce la digestione e il senso di sazietà che si ottiene bevendo aiuta a ridurre il ritmo del pasto. L’acqua è fondamentale per una dieta equilibrata e va assunta durante tutta la giornata in abbondante quantità. Serve a eliminare tutte le sostanze di scarto del metabolismo, attraverso i reni e l’intestino, vengono infatti espulse tutte le tossine, sia quelle auto-prodotte dal catabolismo, che quelle introdotte dall’esterno con i cibi solidi e liquidi. Un’ultima cosa ricordati di bere almeno 8 bicchieri d’acqua al giorno, l’equivalente a circa due litri. Ogni giorno infatti l’organismo perde acqua attraverso la traspirazione, la sudorazione, le urine, le feci e la respirazione. Esso si difende con lo stimolo della sete, un segnale che proviene dirittamente dal cervello. In questo modo riesce a valutare la quantità di liquidi presenti e quando questi diminuiscono oltre una certa soglia il centro della sete viene attivato stimolando a bere.

La quantità d’acqua necessaria va calibrata in base al peso, all’età, al clima e all’attività fisica. In alcune fasi della vita va prestata particolare attenzione. Nel bambino il meccanismo della sete non è ancora completamente sviluppato, nella senilità lo stimolo è meno efficiente e quindi si tende a bere meno del necessario, nell’allattamento è opportuno aumentare l’apporto di liquidi per compensarne la perdita.

Una curiosità. Non c’è cosa migliore di un bicchiere d’acqua per contrastare un brutto raffreddore. Nel momento in cui si è colpiti da un malanno stagionale il corpo tende a perdere calore per una maggiore sudorazione. Elimina così liquidi e sali minerali, è quindi determinante una corretta idratazione in grado di reintegrare micronutrienti come calcio, potassio e magnesio. Si consiglia poi di umidificare spesso gli ambienti in cui si sta più a lungo. In caso di febbre evita di indossare vestito troppo pesanti, infine il riposo e un’alimentazione corretta ricca di frutta e verdura sono i segreti per una rapida guarigione.

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